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RIFLESSI


Eclissi di Sole : 20 marzo 2015

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In alto l'eclissi totale si Sole del 1992; in basso l'ombra della Luna sulla Terra fotografata dalla stazione spaziale Mir durante l'eclissi totale di Sole del 1999 (fonte: NASA)




Sarà il 'Sole nero' a salutare l'arrivo della primavera il prossimo venerdì 20 marzo, giorno dell'equinozio. Grazie alla complicità della terza super Luna del 2015, l'eclisse sarà totale per i fortunati che potranno ammirarla dall'Atlantico settentrionale, dalle Isole Faeroer e dalle Isole Svalbard; nel resto d'Europa, Italia compresa, l'eclisse sarà parziale, ma superiore al 50%. Lo spettacolo sarà alla portata di tutti: sì a fotocamere, telescopi e binocoli, purchè dotati degli appositi filtri a protezione della vista.

Proprio come un bel film, l'eclisse durerà all'incirca un paio d'ore, dalle 9:20 alle 11:30. Gli esperti dell'Unione astrofili italiani (Uai) ricordano che il clou si avrà alle 10:32 a Milano, alle 10:31 a Roma e alle 10:26 a Palermo. La copertura del disco solare varierà da un minimo del 50% nel sud Italia ad oltre il 70% al Nord.
Per chi volesse alzare lo sguardo al cielo, la raccomandazione è quella di non farlo mai ad occhio nudo: meglio munirsi di un paio di occhiali da saldatore con indice di protezione numero 14, oppure di occhialini che usano materiali (mylar o astrosolar) in grado di proteggere la vista. La stessa raccomandazione vale anche per chi ha intenzione di usare binocoli e telescopi. L'eclisse sarà un'occasione per chi desiderasse fotografare il disco solare: dopo aver coperto l'obiettivo con il filtro più adeguato, potrà impostare la più grande lunghezza focale possibile, usando alte velocità di scatto per evitare foto mosse.

Eventi in tutta Italia per l'eclissi del 20 marzo
Grande mobilitazione per l'attesa eclissi di Sole del 20 marzo: dalle decine di Sun Party organizzati dall'Unione Astrofili Italiani (Uai) fino ai mini-satelliti Proba mobilitati dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) per seguire l'evento dallo spazio. In diretta web sul sito di ANSA Scienza e Tecnica sarà possibile seguire le immagini trasmesse in diretta dal Virtual Telescope dal parco dell'Appia Antica.

Il 'bacio' tra Sole e Luna inizierà alle 10,31 a Roma, pochi secondi dopo anche a Milano, e durerà complessivamente un'ora. Dal Nord Italia si potrà vedere la Luna coprire più del 70% del disco solare, dal Sud circa il 50%, mentre sarà totale solo dalle remote isole Svalbard. Saranno decine gli eventi organizzati in tutta Italia per seguire lo spettacolo in compagnia di astrofili 'armati' di telescopi e in completa sicurezza. La Uai organizza Sun Party dalla Sicilia al Piemonte, la lista completa è sul sito web della rete astrofili, mentre il canale ANSA Scienza e Tecnica trasmetterà le immagini del Virtual Telescope dal suggestivo parco dell'Appia Antica. Anche l'Esa punterà gli 'occhi' al Sole con i minisatelliti Proba che riprenderanno l'eclissi da 800 chilometri di altezza. Le immagini verranno trasmesse a Terra nella sede di Noordwijk nei Paesi Bassi che rimarrà aperta al pubblico.

La più importante per l’Europa dopo quella del 1999. Il fenomeno interesserà anche l’Italia, sebbene l’oscurità sarà solo parziale.

Astroamatori e appassionati di tutta Italia segnatevi sull’agenda il 20 Marzo perché l’evento astronomico più spettacolare del 2015 è alle porte: nel giorno dell’equinozio di primavera, potremo assistere a un’eclissi solare, con la luna che si frapporrà tra Sole e Terra. Un avvenimento assolutamente da non perdere, anche perché la prossima eclissi visibile dal nostro paese avverrà soltanto nel 2026. L’oscuramento del sole comincerà alle 9.25 ma vivrà i suoi momenti culminanti tra le 10.29 e le 10.37 a seconda della località italiana in cui si osserverà.

Sarà totale per i fortunati abitanti delle isole Fær Øer e Svalbard, parziale per il resto d’Europa, Islanda, Africa settentrionale e Asia settentrionale: in Italia la copertura del Sole varierà tra il 40 e il 70% in base alla latitudine. Il Nord sarà quello coperto maggiormente: a Torino sarà coperto il 65,5% del sole, ad Aosta il 67,3%. A Milano si arriverà al 64,9%, a Roma al 53,8%, mentre Siracusa solo il  39,7%. L’evento spiegano gli scienziati fa parte della cosiddetta ‘famiglia Saros’, le cui eclissi avvengono a distanza di quasi 19 anni l’una dall’altra.

Un fenomeno, meteo permettendo, che merita di essere visto ma con qualche importante raccomandazione: durante l’evento è fondamentale non osservare direttamente il Sole, né a occhio nudo, né con binocoli o telescopi poiché il rischio è quello di danneggiarsi in modo serio la retina, per cui conviene indossare gli appositi occhialini certificati per eclissi che si possono trovare nei negozi di ottica.

Le migliori osservazioni si possono fare con i telescopi dell’osservatorio più vicino a casa oppure collegandosi con il sito del Virtualtelescope.com che trasmetterà in diretta streaming.

Ecco gli orari di avvistamento:
9.16 a Cagliari
9.23 a Roma
9.24 a Milano
9.25 a Napoli
9.30 a Lecce e Trieste




Sam, la donna italiana più popolare all'estero
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L'astronauta ESA Samantha Cristoforetti, attualmente sulla Stazione Spaziale Internazionale per la missione Futura dell'Agenzia Spaziale Italiana, ci mostra come funziona la "palestra spaziale" iniziando da ARED, l'Advanced Resistive Exercise Device.


Samantha Cristoforetti è la donna che rappresenta più il nostro paese all'estero,
 batte Monica Bellucci.

Sulla Stazione Spaziale, intanto, Sam è più indaffarata che mai. Dopo le passeggiate spaziali dei giorni scorsi si avvicina l'avvicendamento degli equipaggi. “Mi dispiace per questa lunga assenza ma è stato un periodo 'busy'”, ha scritto sul suo blog l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Dopo aver assistito i suoi compagni impegnati in lavori all'esterno della Stazione Spaziale, Samantha è tornata a scrivere sul blog per raccontare il proseguimento di Futura, la seconda missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Si avvicina ora il momento della fine della Expedition 42, con il rientro a casa la prossima settimana degli astronauti Barry Wilmore, Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova. Sulla stazione orbitale resteranno con Sam Anton Shkaplerov e Terry Virts, fino a quando non saranno raggiunti a fine marzo dal nuovo equipaggio.

Doppio spettacolo con l'eclissi vista dallo spazio
astroSamantha pronta a immortalare il doppio spettacolo che vedrà dallo spazio durante il 'Sole Nero': l'eclissi mozzafiato e l'ombra della Luna proiettata sul nostro pianeta.
Dallo spazio Sam avrà infatti l'occasione unica di vedere questo altro evento spettacolare, come è già accaduto nel 1999 dalla stazione spaziale russa Mir.

Inoltre, se sulla Terra bisognerà sperare che il tempo sia buono, per Sam e i suoi colleghi sulla Stazione Spaziale il problema non si pone: dallo spazio lo spettacolo è assicurato.

Vista dalla stazione orbitale, infatti, l'eclissi sarà parziale al 96%, la Luna comincerà a coprire il disco del Sole a partire dalle 8,51 (ora italiana) fino alle 9,12.

L'astronauta italiana dell'Agenzia Spaziale Europea sarà al lavoro durante il 'Sole Nero' ma se tutto procederà secondo il programma, tra una sessione di lavoro e l'altra l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) dovrebbe trovare il tempo per prendere fotografare l'eclissi dalla Cupola, la grande finestra della Stazione Spaziale.

Impegnata nella missione Futura dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), durante l'eclissi Sam lavorerà all'esperimento Triplelux, che si occupa di capire come le cellule del sistema immunitario si adattino alla microgravità. Durante questa sessione l'astronauta italiana dovrà inserire le cellule in una centrifuga per 90 minuti e poi riposizionarle nel freezer della Stazione per permettere poi l'analisi sulla Terra.

Le altre eclissi parziali, che si sono viste negli ultimi anni del nostro Paese, sono quelle del gennaio 2011 e dell'agosto 1999. ''Attenzione però -  un'eclissi del genere non può essere osservata a occhio nudo o con dei normali occhiali da sole. Bisogna dotarsi o di occhialini specifici, acquistabili a poco prezzo nei negozi di materiale astronomico, o guardarla attraverso la proiezione indiretta di un telescopio, dotato di appositi filtri. Diversamente si rischiano seri danni alla retina''. Chi invece volesse godersi lo spettacolo di un'eclissi totale dovrà raggiungere le isole Svalbard o Faroer, ma pare che già da settembre non ci sia più un posto letto libero.

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Samantha Cristoforetti

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Samantha Cristoforetti è la donna che rappresenta più il nostro paese all'estero, batte Monica Bellucci.

Sulla Stazione Spaziale, intanto, Sam è più indaffarata che mai. Dopo le passeggiate spaziali dei giorni scorsi si avvicina l'avvicendamento degli equipaggi. “Mi dispiace per questa lunga assenza ma è stato un periodo 'busy'”, ha scritto sul suo blog l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Dopo aver assistito i suoi compagni impegnati in lavori all'esterno della Stazione Spaziale, Samantha è tornata a scrivere sul blog per raccontare il proseguimento di Futura, la seconda missione di lunga durata dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Si avvicina ora il momento della fine della Expedition 42, con il rientro a casa la prossima settimana degli astronauti Barry Wilmore, Aleksandr Samokutyayev ed Elena Serova. Sulla stazione orbitale resteranno con Sam Anton Shkaplerov e Terry Virts, fino a quando non saranno raggiunti a fine marzo dal nuovo equipaggio.

Doppio spettacolo con l'eclissi vista dallo spazio
Samantha pronta a immortalare il doppio spettacolo che vedrà dallo spazio durante il 'Sole Nero': l'eclissi mozzafiato e l'ombra della Luna proiettata sul nostro pianeta.
Dallo spazio Sam avrà infatti l'occasione unica di vedere questo altro evento spettacolare, come è già accaduto nel 1999 dalla stazione spaziale russa Mir.




ITALIA VISTA DALLO SPAZIO
GRAZIE A
 Samantha Cristoforetti




Inoltre, se sulla Terra bisognerà sperare che il tempo sia buono, per Sam e i suoi colleghi sulla Stazione Spaziale il problema non si pone: dallo spazio lo spettacolo è assicurato.

Vista dalla stazione orbitale, infatti, l'eclissi sarà parziale al 96%, la Luna comincerà a coprire il disco del Sole a partire dalle 8,51 (ora italiana) fino alle 9,12.

L'astronauta italiana dell'Agenzia Spaziale Europea sarà al lavoro durante il 'Sole Nero' ma se tutto procederà secondo il programma, tra una sessione di lavoro e l'altra l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) dovrebbe trovare il tempo per prendere fotografare l'eclissi dalla Cupola, la grande finestra della Stazione Spaziale.

Impegnata nella missione Futura dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), durante l'eclissi Sam lavorerà all'esperimento Triplelux, che si occupa di capire come le cellule del sistema immunitario si adattino alla microgravità. Durante questa sessione l'astronauta italiana dovrà inserire le cellule in una centrifuga per 90 minuti e poi riposizionarle nel freezer della Stazione per permettere poi l'analisi sulla Terra.
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SALUTE - BENESSERE: Circoncisione

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Circoncisione


Quando fare la circoncisione ???

La circoncisione è una procedura chirurgica che rimuove il prepuzio del pene in maniera tale da rendere permanentemente scoperto il glande. La circoncisione in alcuni casi può essere parziale e cioè rimuovere solo una porzione del prepuzio lasciando quindi parzialmente coperto il prepuzio 
(postectomia).Alcune fonti distinguono due tipi di circoncisione, in base alla rimozione totale o parziale del prepuzio (lasciando, quindi, parzialmente scoperto il glande). In realtà, questa distinzione non è del tutto corretta, poiché la circoncisione è una sola e riguarda l’asportazione totale del prepuzio. L’escissione di una parte del foglietto prepuziale viene più precisamente chiamata postectomia.

La pratica della circoncisione nella storia è legata a motivi di carattere religioso. Presso la Clinica 
P. vengono eseguiti interventi a seguito di patologie o indicazioni mediche. Conseguentemente la 
circoncisione neonatale o pediatrica è ritenuta dalla nostra direzione sanitaria non consigliabile...
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La pasta madre è un ingrediente prezioso e viene usato come lievito naturale, soprattutto nella preparazione di dolci come il panettone, la colomba pasquale,
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Proprietà della maca peruviana favorenti 
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In uno studio Peruviano, somministrazioni orali di tavolette da 1500 e 3000 mg al giorno di Maca per 4 mesi in 9 uomini di 24-44 anni miglioravano la produzione di sperma e la mobilità spermatica attraverso meccanismi non correlati né con la dose di Maca né con l’attività degli ormoni LH, FSH, prolattina, testosterone ed estradiolo, i cui valori ematici rimasero inalterati.


Lo stesso Istituto in una successiva ricerca in doppio-cieco, placebo-controllata, condotta per 3 mesi su uomini di 21-56 anni, rilevò già dopo due mesi un miglioramento nel desiderio sessuale senza modificare i livelli sierici di testosterone e di estradiolo.


Recentemente gli stessi ricercatori hanno confermato che il trattamento con Maca non influenza nell’uomo i livelli ematici ....

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SALUTE - BENESSERE: MACA PERUVIANA: MACA PERUVIANA Maca peruviana conosciuta per le sue proprietà con il nome di maca è una pianta erbacea perenne provvista di una ...





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salutepiu: Priapo e il Priapismo

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Priapo è un’antica divinità greca e romana. Veniva rappresentata come un piccolo uomo barbuto dotato di un fallo enorme. Secondo i Romani era nato dall’amore illegittimo tra Afrodite e Zeus (per i Greci il padre era invece Dioniso) e fu trasformato in un personaggio osceno da Era, moglie gelosa del re dell’Olimpo. Priapo era simbolo dell’istinto sessuale e della fecondità maschile ed era protettore della natura e custode di orti e giardini...continua a leggere
salutepiu: Priapo e il Priapismo: Priapo è un’antica divinità greca e romana. Veniva rappresentata come un piccolo uomo barbuto dotato di un fallo enorme. Secondo i Roma...




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Come Vivere Meglio

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Vademecum del Benessere

Vivere bene è un esercizio quotidiano che molto spesso dipende dalla tua capacità e attitudine personale di affrontare la vita con la giusta carica di energia e vitalità. Un’attitudine positiva e uno stile di vita sano ed equilibrato non concorrono solo ad elevare notevolmente la qualità delle tue giornate, ma anche a sentirti bene e serena con te stessa.
I trucchi e i consigli per una di vita lunga e appagante sono pochi, essenziali e semplici. La bella stagione e i suoi ritmi blandi sono l'ideale per sperimentare nuovi percorsi e stili di vita 'su misura' che, con un pò di tempo libero e la voglia di coccolarsi un pò di più, si riveleranno preziosi alleati di abitudini sane e salutari. Perchè, infondo, non si tratta di sconvolgere drasticamente la tua vita, ma di recuperare quelle piccole accortezza desuete e farle tue, sempre. Cosa c'è di meglio dell'estate per iniziare un nuovo percorso con entusiasmo e con l'ottimismo che solo i raggi solari sanno regalare anche alle meno volenterose?
1) Ridi di più
La risata è contagiosa e il buonumore ha effetti benefici non solo su noi stesse, ma anche su chi ci sta intorno.
Una bella risata fa bene alla salute e prolunga la vita perché ... 

LEGGI TUTTO : http://cipiri3.blogspot.it/2015/07/10-modi-per-vivere-meglio.html



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Dislessia e Discalculia

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La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità
 di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. 

Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.
Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La dislessia si presenta in quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbidità); questo fatto determina la marcata eterogeneità dei profili e l'espressività con cui i DSA si manifestano, e che comporta significative ricadute sulle indagini diagnostiche. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura: disortografia (cioè una difficoltà di tipo ortografico, nel 60% dei casi) e disgrafia (difficoltà nel movimento fino-motorio della scrittura, cioè una cattiva resa formale, nel 43% dei casi), nel calcolo (44% dei casi) e, talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e,di solito,vivaci e creativi.

Quando parliamo di personaggi del passato, è chiaro che non si può parlare con sicurezza di dislessia, sia perché non è ovviamente mai stata fatta una diagnosi da parte di un esperto, sia perché i documenti in  possesso sono pochi e raramente decisivi. Ciononostante, spesso si può con ragionevole precisione ipotizzare una dislessia in senso ampio, che può di volta in volta contenere al proprio interno disgrafia, discalculia ed altri disturbi dell’apprendimento.

Questo è più o meno il ragionamento che si è fatto anche con Leonardo da Vinci, forse il più celebre artista e inventore della storia dell’umanità. Com’è noto, i codici di Leonardo infatti rappresentano un unicum molto particolare, essendo stati composti con una grafia speculare, cioè da destra a sinistra e con le parole a loro volta rovesciate; una particolarità che per molto tempo si è ritenuta nient’altro che un espediente per rendere segreti i propri appunti, ma che recentemente – e in particolare da alcuni studi condotti negli anni Novanta – si è ipotizzato dipendesse da una forma di dislessia che rendeva impossibile a Leonardo comporre mentalmente le parole nella forma normale a cui siamo abituati.

Sempre di ipotesi si tratta, ovviamente, ma se la congettura fosse esatta spiegherebbe anche come a volte una dislessia congenita in un individuo geniale possa spingere a trovare soluzioni più ardite, a pensare in maniera diversa, a rompere letteralmente gli schemi.

Più controversa dal punto di vista dell’analisi e della diagnosi a posteriori è la figura di Galileo Galilei, altro scienziato fondamentale della storia italiana ed europea. Controversa perché in realtà i documenti scritti di proprio pugno dallo scienziato pisano sono intanto scritti alla maniera tradizionale, da sinistra a destra, ma poi fluidi, sicuri, in un elegante e bello stile tipico dell’epoca, una grafia che risulta comprensibile senza particolari difficoltà ancora oggi.

Ciononostante, le cronache ci raccontano di un Galilei particolarmente demotivato nell’apprendimento nella prima parte della sua vita e in difficoltà con le istituzioni scolastiche – ovviamente clericali – dell’epoca, tanto che solo in età quasi universitaria trovò nella matematica prima e nella fisica poi uno stimolo all’approfondimento intellettuale. Non è un caso che Galileo abbia tradito le speranze paterne, che lo volevano medico, per intraprendere gli studi che lo portarono alle sue fondamentali scoperte.

Allo scienziato è stato intitolato – a Nizza Monferrato, in Piemonte – il Centro Galileo Galilei per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, uno dei principali centri privati specializzati in dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia, mentre spesso nella libellistica per le famiglie in cui i figli vengono trovati affetti da queste disabilità ricorre una frase del pisano che è diventata in un certo senso uno dei più noti motti contro la dislessia: «Dietro ogni problema c’è un’opportunità».

Spostiamoci ora a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, un periodo particolarmente florido per la scienza, denso di nuove scoperte, innovazioni e invenzioni; un periodo sul quale, pur non disponendo di diagnosi di specialisti, abbiamo quantomeno pagelle scolastiche e resoconti piuttosto precisi dei progressi educativi. E tra gli studiosi che portarono avanti quella che è stata definita una vera e propria nuova rivoluzione scientifica un posto di riguardo lo merita, per eccentricità e scoperte, il serbo naturalizzato americano Nikola Tesla, la cui dislessia è stata sostenuta da vari studiosi, da Henry Tobias a Joseph Giovannoli.

La dislessia era l’ultimo dei problemi di Tesla: geniale e maniacale, fu responsabile di alcuni dei più importanti studi sull’elettricità ma contemporaneamente di alcune ipotesi talmente strampalate da essere considerato nell’ultima parte della sua vita un pazzo e un visionario. Completamente incapace di gestire il denaro che derivava dai vari brevetti, fu preda per tutta la vita di ossessioni (per i piccioni, che spesso portava nella sua camera d’albergo e dei quali piangeva la morte ponendosi domande quasi teologiche, ma anche per i numeri e per l’igiene) e esaltatore della castità sessuale e perfino dell’eugenetica – in anticipo per la verità rispetto alle derive naziste.

Fu uno studente geniale e scostante, com’è a volte tipico dei ragazzi soggetti a questo disturbo: non riuscì infatti mai a completare l’università a Graz e anche una successiva iscrizione a Praga non diede i frutti sperati; d’altro canto, leggeva avidamente una grande messe di libri e anzi, forse proprio per ovviare alle difficoltà di lettura, finiva spesso per impararli a memoria grazie a superiori capacità mnemoniche.

I primi studi compiuti in ambito anglosassone lasciavano pensare che la lingua inglese costituisse un problema aggiuntivo in disturbi di questo tipo, a causa anche della scarsa corrispondenza tra pronuncia e scrittura dei vari fonemi, tanto che, con cifre in realtà approssimative, si ipotizzava un’incidenza attorno al 15% della dislessia sul totale degli studenti di madrelingua inglese.

Marconi fu sostanzialmente un autodidatta, perseguendo i suoi studi scientifici al di fuori delle istituzioni tradizionali nelle quali non si sentiva affatto a suo agio. Le cronache infatti raccontano che al Convitto Cavallero di Firenze dove frequentò i primi anni di scuola non riusciva a recitare le classiche poesie che venivano imparate a memoria, confondendo addirittura “tromba” con “trompa”, quando l’inversione tra “b” e “p” è uno dei chiari indici della dislessia; inoltre una sua pagella del 1887 mostra dei risicati 6 in tutte le materie linguistiche (italiano, francese, inglese, tedesco e latino), un 5 in recitazione e voti più alti solo in storia e geografia, storia naturale e aritmetica, dove arrivava anche al 9. Una pagella che risulta particolarmente significativa soprattutto per il 5 in recitazione e per il 6 in inglese, visto che era figlio di madre irlandese e quindi bilingue.



Lo scienziato più celebre e importante del Novecento, ma anche quello che è diventato paradigmatico di come le grandi scoperte spesso siano dissociate dal profitto scolastico. È infatti vulgata popolare piuttosto diffusa che Albert Einstein avesse pessimi voti a scuola; cosa in parte vera, ma non del tutto. Quasi sicuramente, per sua stessa ammissione, era dislessico, o quantomeno presentava dei disturbi specifici dell’apprendimento, tanto è vero che si rese conto solo relativamente tardi dei concetti di spazio e tempo e forse anche per questo poté considerarli con un’ottica nuova, libera da pregiudizi.

A scuola aveva un andamento discontinuo: brillante in alcune materie, soprattutto quelle matematiche e scientifiche, viveva di alti e bassi in quelle letterarie, nonostante se la cavasse piuttosto bene in latino. Certo influivano i suoi difetti congeniti, ma soprattutto il continuo spostarsi della famiglia da una città all’altra della Germania e della Svizzera lo rese un ragazzo senza radici; inoltre, in famiglia idolatrava lo zio Jakob, che per primo lo aveva avvicinato allo studio della matematica con uno stile che era però distantissimo dai tradizionali metodi educativi scolastici, votato più al divertimento e alla sfida che non all’impettita didattica teutonica; per questo, nel giovane Einstein la dislessia si legò quasi subito a un disprezzo per l’istruzione preuniversitaria in sé e per sé, ritenuta sostanzialmente una perdita di tempo.

Non è un caso che, giunto ai sedici anni d’età, Einstein abbia tentato di entrare al Politecnico di Zurigo pur non avendo né l’età minima richiesta, né il diploma liceale, e per questo sia stato respinto (oltre che per prove non sufficienti appunto nelle materie letterarie). Ciononostante, dopo aver compiuto una sorta di “anno di studi di riparazione” ad Aarau, riuscì finalmente ad accedere all’università e ad iniziare quegli studi che l’avrebbero portato, neppure trentenne, a rivoluzionare la fisica del suo tempo.

La dislessia si manifesta con una lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura) e/o lenta (tempo impiegato per la lettura) e può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testo scritto indipendente sia dai disturbi di comprensione in ascolto che dai disturbi di decodifica (correttezza e rapidità) del testo scritto. La Consensus Conference ha ribadito l'importanza di promuovere la ricerca per identificare il disturbo di comprensione del testo come separato da quello di decodifica (correttezza e rapidità).
Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni;lettura dell'orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l'avere problemi psicologici, quale demotivazione, scarsa autostima, ma questi sono una conseguenza, non la causa della dislessia.

La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista.

Queste difficoltà di lettura possono essere di due tipi: evolutive o acquisite.
Il termine “dislessia acquisita” fa riferimento ai disturbi di lettura che occorrono in seguito ad un danno cerebrale in persone le cui abilità di lettura erano, prima del danno subito, normali.
Con il termine “dislessia evolutiva”, invece, si fa riferimento al disturbo di lettura proprio di persone che non hanno mai imparato a leggere correttamente e non, come si potrebbe pensare, al disturbo riscontrabile nei bambini. In questo senso, la dislessia evolutiva può essere diagnosticata in un bambino quanto in un adulto.
La persona con disturbo di dislessia evolutiva è in grado di leggere e scrivere, ma può farlo solo impegnando gran parte delle propie risorse attentive e mentali poiché non diventa per lui un processo automatico come avviene per la maggior parte delle persone.Ne consegue che il soggetto dislessico si stanca molto, commette errori, rimane indietro rispetto ai propri compagni, ha poche energie attentive da spendere per la comprensione.
È come se la persona dislessica vedesse sempre le parole per la prima volta e pertanto fosse costretta a procedere tramite una lettura lettera per lettera, senza automatizzare il riconoscimento visivo. Ciò causa un gran dispendio di energie attentive e porta la persona a una lettura corretta per le prime righe del testo scritto e a commettere molti errori nel prosieguo, in quanto le sue risorse attentive si esauriscono o diventano più labili.
La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e talvolta anche in altre attività mentali (memoria, percezione, linguaggio,…). Tuttavia i soggetti dislessici sono generalmente intelligenti, vivaci e creativi.




Secondo Coltheart (1999) le cause della dislessia sono per il 60% organiche e per il 40% di tipo educativo, da ricondurre in gran parte al fatto che gli studenti sono colpevolizzati anziché aiutati.
Le cause organiche purtroppo non sono ancora completamente note e diverse sono le ipotesi che sono state avanzate.
Una prima teoria, probabilmente la più nota, è quella della “disconnessione funzionale” (o connessione disturbata) fra i centri cerebrali deputati alla decodifica della lettura (Geschwind, 1965; Marshall, 1983); tra le varie articolazione di questa teoria, quella fonologica (deficit del processamento fonologico) sembra essere quella più accreditata da un punto di vista delle attuali evidenze scientifiche (Frith, 2002); essa descrive la dislessia come una difficoltà dei ragazzi dislessici a manipolare i suoni rispetto ai non dislessici (ad esempio di effettuare la compitazione, lo spelling delle parole) e nel passare dal codice visivo a quello uditivo e viceversa.
Una seconda teoria è centrata sulla difficoltà di inibire gli stimoli visivi e orientare l’attenzione in modo selettivo da sinistra a destra: il ragazzo dislessico avrebbe un campo visivo attentivo troppo ampio e quindi gli stimoli periferici andrebbero ad interferire con la discriminazione visiva creando un problema di affollamento di stimoli (crowding). Sembra che i lettori dislessici percepiscano in modo meno chiaro rispetto agli altri lettori gli stimoli che si allontanano leggermente dalla fovea, e troppo distintamente quelli alla periferia del campo visivo, i quali creerebbero in questo modo un affollamento di stimoli, rendendo confusa la discriminazione visiva (Geiger e Lettvin, 1999). Il bambino dislessico discriminerebbe peggio di un buon lettore, perché non sarebbe in grado di inibire gli stimoli periferici (disturbi magnocellulari, Cestnick e Coltheart, 1999).
Una terza teoria ipotizza una mielinizzazione (ricopertura delle cellule nervose) incompleta che non permette un’attenzione focalizzata verso gli stimoli visivi e una conseguente difficoltà di discriminazione e decodifica degli stimoli visivi che stanno alla base della lettura (Bakker, 1998).

La disgrafia e la disortografia sono entrambi specifici disturbi di apprendimento che riguardano la capacità di scrivere in modo corretto, chiaro e scorrevole.
Con disgrafia si intende un disturbo qualitativo del processo di trasformazione dei segni visivi o delle lettere nei corrispondenti grafemi, il soggetto ha quindi difficoltà nell'imparare a scrivere (cioè nel trasformare in forma grafemica informazioni verbali ascoltate o pensate). Il bambino fatica a ricordare come si formano le lettere e nel riprodurre la forma delle lettere nelle diverse modalità: stampatello, corsivo, minuscolo, maiuscolo. Sono presenti difficoltà nel mantenere i rapporti di misura, spessore, spazio sul foglio. Spesso il bambino tiene la matita in modo sbagliato e l'atto della scrittura diventa penoso. La scrittura può essere un misto di lettere maiuscole e minuscole. Questo disturbo non interessa le regole ortografiche e sintattiche anche se vi è una ricaduta sui testi prodotti per impossibilità di rilettura e autocorrezione. È considerata disgrafia anche la difficoltà di scrivere parole con le lettere nell'ordine giusto, ma è più corretto considerare questo tipo di errori come sintomo di dislessia perché sono più legati alla difficoltà di percepire la sequenza dei suoni
Con il termine disortografia ci si riferisce alla scorretta trasformazione grafica del messaggio orale ascoltato o pensato, troveremo quindi la presenza di numerosi errori di ortografia nel testo del bambino. (cuadro/quadro, l'oro/loro, e/è, a/ha, lacua/l'acqua ecc.).Si tratta , quindi, di una vera e propia difficoltà nel realizzare i processi di ortografizzazione.
Nei testi scritti di questi bambini si trovano, quindi, vari tipi di errori:
errori di tipo fonologico (scambi, omissioni-aggiunte, inversioni di lettere, grafema incompleto),
errori di tipo non fonologico (grafema omofono, h, doppie, attaccatura-staccatura delle parole).
Sono questi ultimi gli errori più sensibili ad una modificazione con l'apprendimento.
Il soggetto disortografico può avere difficoltà nella coordinazione oculo-motoria, visuo-spaziale e nella velocità della riproduzione dei grafemi, in qualche caso una forma di scrittura allografica (caratteri diversi all’interno della parola).

Spesso i bambini disortografici hanno anche disgrafia, cioè hanno una calligrafia poco chiara, disordinata e difficilmente comprensibile. La disgrafia può essere dovuta a numerosi fattori: oltre che a difficoltà di tipo prassico o visuospaziale, anche a fattori di "sovraccarico".
Una scrittura senza errori, infatti, comporta un'integrazione contemporanea di tutte le componenti della scrittura, così da diventare automatica.
Ciò dovrebbe avvenire generalmente dalla terza elementare.
Da allora è possibile, per il bambino, velocizzare la scrittura e personalizzare la grafia, e, nella lettura, avere l'impressione di accedere direttamente al significato. Tutto questo senza bisogno di un'attenzione eccessiva.
Nel caso dei bambini disortografici, l'incompiuta automatizzazione della scrittura richiede loro un'attenzione eccessiva sugli aspetti di ortografia, comportando una maggiore probabilità di errori e, spesso, un peggioramento della grafia, proprio per l'attenzione eccessiva che viene richiesta.

La discalculia è un disturbo specifico dell'apprendimento, molto più raro della dislessia, che consiste nella difficoltà incontrata dal bambino nella comprensione del senso dei numeri e nell'acquisire i meccanismi di calcolo.Questi deficit interferiscono notevolmente con l’apprendimento scolastico e con le normali attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo, e non sono imputabili a danni organici o ad insegnamenti inadeguati.
Le prestazioni aritmetiche di base di questi bambini (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione) risultano significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all'età cronologica, all' intelligenza generale e alla classe frequentata.
I problemi più comuni in questa categoria di disturbi sono:
il mancato riconoscimento dei simboli numerici;
l'incapacità di comprendere i concetti base delle quattro operazioni,
i termini e i segni aritmetici;
la difficoltà ad allineare correttamente i numeri secondo i principi del valore posizionale delle cifre;
l'incapacità di apprendere in modo soddisfacente la tavola pitagorica;
la difficoltà di identificare i dati rilevanti per la corretta risoluzione di un problema aritmetico.

Sebbene questo disturbo sia stato molto meno studiato di quello della lettura, in linea di massima si è portati a ritenere che i bambini con disturbo di sviluppo del calcolo abbiano difficoltà visuopercettive e visuospaziali piuttosto che uditivo-percettive e
verbali (come accade nei disturbi di lettura).
In passato, si trovavano denominazioni diverse per indicare questo disturbo: discalculia, discalculia evolutiva, acalculia evolutiva, disturbo aritmetico evolutivo, disturbo lacunare in aritmetica.

I soggetti con disturbi dell’apprendimento sono normalmente vivaci ed intelligenti a volte anche con un QI al di sopra della media. Nonostante ciò, le difficoltà di lettura e scrittura tipiche di questi disturbi rischiano di compromettere, soprattutto nel caso di bambini, il rendimento scolastico e il normale apprendimento.
Tutto ciò, inoltre, può far nascere nei bambini una sfiducia in se stessi e nelle proprie capacità e l’instaurarsi, quindi, di un ciclo(deficit di apprendimento — sfiducia — ulteriore deficit)con conseguente peggioramento della situazione.
Il bambino non si accetta, non accetta la sua situazione e vive la scrittura, e la lettura con angoscia.

Con l’aiuto delle nuove tecnologie si possono individuare tempestivamente e di conseguenza affrontare più efficacemente disturbi che pregiudicano il rendimento scolastico, quali disgrafia, dislessia, ecc. Soprattutto lo si può fare in tempi rapidi e su larga scala.
La possibilità di lavorare con un supporto tecnologico facilmente gestibile come i PC, sta facendo sorgere una nuova generazione di indagini diagnostiche, sia originali che come evoluzione di sistemi precedenti.
La normale diagnosi prevede numerose fasi:
• valutazione dell’intelligenza generale(scala Stanford Binet, WPPSI,WISCR, ecc)
• valutazione del livello di apprendimento scolastico(prove MT di Cornoldi ecc.)
• valutazione di varie funzioni neuropsicologiche (per competenze percettive visuo-spaziali, per abilità di memoria uditiva e visiva, per capacità di attenzione , per dominanza laterale, per competenze linguistiche)

Il supporto informatico nella valutazione agisce sia nella fase di somministrazione che in quella di analisi e valutazione della lettura e delle prove percettive e discriminative. L’uso dello schermo per le prove visive e di un supporto digitale per quelle uditive garantisce la qualità della somministrazione e la stretta osservanza del setting. I risultati vengono registrati in forma digitale permettendo una analisi molto più dettagliata rispetto alle modalità classiche.
Le nuove tecnologie mettono a disposizione numerosi strumenti per analizzare il parlato e i testi scritti. Un esempio particolare è il programma Clan utilizzato dal Prof. Dionigi Ioghà(del reparto di neuropsichiatri infantile della Asl di Pavia) per la valutazione di soggetti con disturbi di apprendimento, all’interno del progetto CHILDES.



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REFERENDUM: SCUOLA, ITALICUM, TRIVELLE, JOBS ACT

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referendum possibili

ITALICUM, 

JOBS ACT, 

SCUOLA, 

TRIVELLE


Siamo partiti il 13 maggio, quando a un seminario sulle riforme elettorali e costituzionali abbiamo lanciato i referendum sull’Italicum, iniziando a parlarne con diversi soggetti politici e associazioni per condividere il percorso sin dall’inizio.

Immediatamente abbiamo ritenuto di unire ai referendum in materia elettorale, con i quali puntiamo soprattutto ad aprire la strada a una legge di stampo maggioritario che riteniamo la più coerente con una scelta di governo da parte dei cittadini, altri quesiti sui provvedimenti più miopi che abbiamo visto approvare – sempre con strappi e forzature – negli ultimi mesi da una maggioranza raccogliticcia, ormai del tutto separata dal rapporto con gli elettori.

Abbiamo quindi ripreso la questione delle grandi opere (che hanno portato tanti sprechi e corruzione) e delle trivellazioni rinvigorite dallo “sblocca-Italia” e su questo abbiamo elaborato – con la collaborazione di Green Italia e di alcuni esperti – tre quesiti (su uno dei quali c’è anche piena convergenza con l’iniziativa delle Regioni), a conferma che per noi l’ambiente non è l’ultimo capitoletto da aggiungere – come da tradizione italiana – in fondo al programma, ma è la chiave per una riconversione ecologica dell’economia e quindi per lo sviluppo.

Ci siamo concentrati anche sul jobs act, che contiene regole addirittura in contrasto con il programma con cui lo stesso PD si è presentato alle elezioni, ottenendo anche il premio di maggioranza, e quindi sulla cui base i suoi parlamentari sono stati eletti. Non c’era certo bisogno – tanto più dopo gli interventi della Fornero – di indebolire ancora la tutela dei lavoratori dai licenziamenti illegittimi (sottolineiamo che il provvedimento vuole proteggere non chi licenzia, ma chi lo fa illegittimamente, il che pare davvero troppo). Né era pensabile che si arrivasse a poter stabilire il demansionamento dei lavoratori per mere esigenze di riorganizzazione aziendale.

Ultima, ma non per ultima, la riforma della scuola. Non più la scuola di una comunità di studenti e di insegnanti, realmente “aperta a tutti” – come dice la Costituzione – e quindi strumento per superare le disuguaglianze, ma una “scuola del preside-manager”, con un occhio (o anche tutti e due) di riguardo per le scuole dei quartieri alti. Il rovesciamento, in pratica, del disegno costituzionale.

Ecco, questo il quadro – che disegna nel merito un programma alternativo e partecipato, secondo l’impostazione di Possibile e i principi del Patto repubblicano – che potete chiarirvi ulteriormente guardando i quesiti qui. Sono quesiti che abbiamo elaborato con le nostre forze e il contributo di alcuni esperti, sempre con un lavoro artigiano e volontario, ma anche attento e generoso. Li mettiamo a disposizione di tutti, per una valutazione di merito, pronti ad accogliere i suggerimenti e le osservazioni che verranno.

Non abbiamo potuto iniziare prima perché attendevamo la riforma della scuola, come ci era stato da più parti chiesto e suggerito. Ma ora abbiamo pochi giorni. Questa settimana, infatti, dobbiamo presentarli in Corte di Cassazione per avviare il percorso. Il lungo e faticoso percorso che, chiudendo la raccolta delle 500.000 firme il 30 settembre, ci potrà portare a votare nella primavera 2016. 

Mancando questo obiettivo e questa tempistica i referendum rischiano seriamente di perdersi. Il voto nel 2017, che alcuni ci hanno prospettato anche con insistenza, che si renderebbe necessario se entro il 30 settembre le firme necessarie non fossero raccolte, sarebbe a forte rischio in caso di fine anticipata della legislatura e in ogni caso farebbe sì che questi brutti provvedimenti dispiegassero e consolidassero i propri effetti sulla pelle dei cittadini. Quei cittadini che noi vogliamo si pronuncino direttamente su questioni mai sottoposte loro, in nessun programma elettorale (neppure di quelle primarie da cui – caso unico al mondo – è direttamente nato un governo, senza passare attraverso elezioni vere e proprie).

Attendiamo tutti i riscontri possibili. Siamo pronti a partire.


Giuseppe Civati, Andrea Pertici



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Kepler 452b il Pianeta Gemello della Terra

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 Nasa: scoperto il pianeta gemello della Terra
Si chiama Kepler 452b e orbita intorno a un proprio Sole. Potrebbe ospitare la vita.

Nell’universo esiste un’altra Terra che orbita intorno a un proprio Sole e non è escluso che lì potrebbe esserci altra vita. La Nasa ha svelato la scoperta spiegando che «gli astronomi sono sul punto di trovare qualcosa che le persone hanno sognato per migliaia di anni».

L’agenzia spaziale statunitense ha svelato i dettagli in una conferenza stampa.

Il nome
Si chiama Kepler 452b.

Età
È più vecchio del nostro globo: ha 6 miliardi di anni.

Dimensioni
È grande una volta e mezza la nostra Terra.

Dove si trova
È stato localizzato nella zona Goldilocks, un’area “abitabile” di un sistema stellare a 1400 anni luce da noi. Anche per questo potrebbe offrire uno squarcio 
di conoscenza sul futuro della Terra.

Il tempo
Un anno dura 385 giorni, con un’analoga alternanza tra giorno e notte.

Ha un suo Sole
La stella attorno alla quale orbita somiglia al nostro Sole, ma è più anziano.

Temperatura
Riceve il 10% in più di energia dal suo Sole rispetto alla Terra, 
ma la vita è possibile perché le temperature non escludono la presenza di acqua.


«Gli anni su Kepler 452b sono della stessa lunghezza che qui sulla Terra - ha spiegato Jon Jenkins, capo analista dei dati provenienti dal telescopio della Nasa - e ha trascorso miliardi di anni intorno la zona “abitabile” della sua stella. Il che significa che potrebbe aver ospitato vita sulla sua superficie a un certo punto, o potrebbe ospitarla ora». A fare lo storico annuncio è stato John Grunsfeld (Nasa) durante un briefing con altri esperti: «Si tratta - ha spiegato - del pianeta “gemello” più vicino alla Terra, una sorta di cugino più anziano, osservato dal telescopio Keplero».



La notizia è appena arrivata, poche sono le immagini e poche le informazioni che posso dare, comunque è per me una sorta di anteprima, quindi le notizie in mio possesso ancora non sono dettagliate.
La Nasa ha annunciato di aver trovato un pianeta straordinariamente simile alla Terra, potremmo definirlo il fratello del nostro pianeta, e è in orbita intorno di una stella chiamata kepler 452 nella zona abitabile. Il pianeta, Kepler-452b, è per il 60 per cento più grande della Terra e si trova nella costellazione del Cigno è più vecchio del nostro pianeta ed è a circa 1.400 anni luce dalla Terra. E 'il primo pianeta roccioso di tipo terrestre che si trova nella zona abitabile di una stella come il nostro Sole.
L'esatta natura del pianeta non è nota in particolare, ma la Nasa suggerisce che si tratti di un pianeta roccioso, circa cinque volte più massiccio della Terra, ma la cosa eccezionale è che questo pianeta orbita intorno alla sua stella in 385 giorni. Noi ce ne mettiamo 365, quindi circa il 5% in più.
La Stella è 1,5 miliardi anni più vecchia rispetto alla nostra, e sta ora diventando più calda e luminosa un po’ come farà la nostra stella fra circa un miliardo di anni.
Comunque il pianeta sembra abbia trascorso 6 miliardi di anni nella zona abitabile: più della Terra. È un’opportunità molto importante per consentire alla vita di svilupparsi, naturalmente se dovessero esistere tutte le condizioni necessarie e gli ingrendienti giusti per permettere la vita sul pianeta”, infatti ancora non sappiamo nulla sulla composizione della sua atmosfera.
Il pianeta è così simile alla Terra che il SETI ha deciso di ascolatare segnali che arrivino dalla stella, anche se finora non ha avuto fortuna.
Vi ricordo che i due pianeti più simili alla Terra scoperti sino a ora sono stati chiamati Kepler-438b e Kepler-442b, ma entrambi sono molto più grandi della Terra e orbitano intorno a stelle nane rosse di gran lunga più fredda nostro Sole Tuttavia, sono pianeti rocciosi , e questo è uno dei fattori chiave per i planetologi , infatti i pianeti extrasolari simili alla Terra identificati da Kepler sono quasi tutti allo stato gassoso.



1) Che cosa ha annunciato realmente la Nasa?
Tramite le osservazioni del suo satellite-osservatorio Kepler, gli scienziati del team della missione Nasa hanno confermato che tra i molti pianeti finora scoperti (4.600), ve ne sono una decina con caratteristiche assai simili alla Terra. Tra questi c’è 452b, così nominato perché la stella madre era classificata come 452.

2) Quanto il nuovo pianeta è simile alla Terra?
Tra tutti i pianeti extrasolari, cioè che orbitano attorno ad altre stelle, è quello che ne ha caratteristiche più simili. E’ più grande della nostra Terra del 60%, è roccioso come il nostro pianeta, ha una massa una volta e mezza la Terra, gira attorno al suo Sole in 380 giorni e ospiterebbe acqua liquida.

3) In che senso si parla di “condizioni abitabili”?
Un pianeta definito «simile alla Terra» deve per forza trovarsi nella cosiddetta «fascia di abitabilità», la zona attorno alla stella in cui orbita che non dev’essere né troppo irraggiata dal Sole, né troppo gelida. Condizioni insomma, per garantire lo sviluppo di forme di vita. Nel nostro sistema solare, i due pianeti della fascia di abitabilità sono la Terra e Marte.

4) C’è vita su Kepler 452b?
Non lo sappiamo. Potrebbe esserci, come confermato dalla NASA, per le sue caratteristiche fisiche e di abitabilità. Ma per adesso abbiamo solo individuato e caratterizzato il pianeta. Non conosciamo le caratteristiche dell’atmosfera. Per esplorarlo serviranno strumenti sempre più potenti o la missione di una sonda che lo raggiunga.

5) Ci andremo mai?
No. La stella 452 dista da noi, quindi dalla Terra, 1400 anni luce. Quindi una sonda che verrebbe inviata nello spazio, impiegherebbe 1400 anni, ma viaggiando alla velocità della luce! È troppo distante, ma i progetti di missioni interstellari sono in corso, e se ne occupa in particolare l’Accademia Internazionale di Astronautica.

6) C’è acqua?
Non lo sappiamo. Potrebbe non averne affatto, potrebbe averne poca, o molta (come sulla Terra), oppure potrebbe averne avuta molta in passato (come Marte).

7) Qual è la temperatura?
Potrebbe essere simile a quella del nostro pianeta, ma al momento non è ancora possibile stabilirlo.

8) L’uomo potrebbe adattarsi alla vita su Kepler 452b?
Non conosciamo ancora le caratteristiche della sua atmosfera. L’uomo è fatto per sopravvivere su un pianeta come la Terra, e con la sua esatta atmosfera prevalentemente di azoto e ossigeno. Basta una piccola variazione di queste percentuali per far sì che l’uomo non vi possa sopravvivere.

9) Perché il nuovo pianeta si chiama così?
Prende il nome dall’osservatorio spaziale Nasa Kepler, a sua volta dedicato al grande astronomo tedesco del XVII secolo, Johannes Kepler.

10) Cos’è l’osservatorio spaziale Kepler?
È una missione NASA del Programma Discovery (Scoperta) ideato proprio per missioni a caccia di pianeti attorno ad altre stelle della nostra galassia, la Via Lattea. Kepler, lanciato da Cape Canaveral nel 2009, punta con i suoi occhi elettronici alle costellazioni del Cigno (dove c’è 452b), della Lira e del Drago. Ha lavorato a pieno regime fino al 2013, ma una guasto ai sistemi di puntamento non ne ha impedito di funzionare a tutt’oggi e lo farà fino al 2016.

11) Come si fa a capire che si è scoperto davvero un pianeta extrasolare?
Con tecniche fotometriche e spettroscopiche assai sofisticate. Questi apparati vengono puntati verso una stella, tra le molte della regioni galattiche che si intende esplorare; quando uno di questi corpi passa davanti alla stella (quasi una sorta di eclisse) è già la prova importante che il pianeta esiste. Poi, ulteriori e dettagliate analisi da parte degli scienziati a Terra, ne danno conferma o meno.




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Per Cecil Firma Petizione: Salviamo i Leoni

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Il cretino della savana

Il bipede ridens a sinistra nella foto è un cretino. Si chiama Walter Palmer, fa il dentista in Minnesota e ha speso 55 mila dollari per arrivare a scattare questa immagine che lo immortala accanto alla sua preda: il leone simbolo dello Zimbabwe, da lui ucciso in un parco naturale con l’aiuto di due bracconieri. Una bravata che ha già provocato i primi sconquassi nell’ecosistema. L’altro leone dominante del parco sta infatti cominciando a sbranare i cuccioli non più protetti del defunto.



Assedio al killer di Cecil: il dentista che ha ucciso il "re leone" costretto a chiudere lo studio

Se sarà riconosciuto colpevole di caccia illegale in un'area protetta, rischia l'estradizione e una durissima condanna. Ma Walter Palmer, il dentista americano che ha ammesso di aver partecipato all'uccisione di Cecil, leone simbolo dello Zimbabwe, sta già scontando una parte della sua pena: centinaia di manifestanti assediano il suo studio odontoiatrico esprimendo sdegno per la sua impresa, tanto che Palmer è stato costretto a sospendere la sua attività, consigliando ai pazienti di rivolgersi altrove. Dopo la nota in cui Palmer si dichiarava "rammaricato" per la morte di Cecil - un leone di 13 anni, star del parco di Hwange e parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford - ma anche convinto che la sua battuta di caccia fosse legale, il dentista del Minnesota ha scritto ai suoi pazienti, secondo quanto riportato dall'emittente KMSP della Fox, per dire loro che al momento non gli è possibile continuare la sua attività lavorativa. "Capisco e rispetto - ha scritto - che non tutti condividono le stesse idee sulla caccia". Per uccidere Cecil, il primo luglio, il dentista avrebbe pagato 50mila dollari alle guide locali: il felino è stato attirato con un'esca fuori dai confini del parco (dove non avrebbe potuto essere cacciato) per essere prima ferito e poi ucciso con un colpo di fucile dopo 40 ore di agonia. L'animale è stato anche decapitato e scuoiato. Palmer non si è ancora mostrato in pubblico e non si sa ancora dove sia, mentre i due uomini che lo hanno aiutato nell'impresa sono comparsi ieri in tribunale a circa 700 chilometri dalla capitale Harare. Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista, è stato rilasciato con una cauzione di mille dollari e - se condannato per non avere impedito una caccia illegale - rischia fino a 15 anni di carcere. Nessuna accusa per Honest Trymore Ndlovu, il proprietario del terreno su cui è stato attirato Cecil, che è stato rilasciato.


Un dentista del Minnesota è finito sulle pagine di tutti i giornali per aver ucciso Cecil, un leone assolutamente innocuo, e simbolo di un intero paese.

Ma da questa barbarie può nascere un’occasione unica per salvare i leoni di tutto il mondo.

Ricconi da Italia, Europa e Stati Uniti, pagano cifre assurde per andare in Africa e far fuori leoni e altri animali a rischio, e poi riportarsi le teste a casa come trofei.

Ma se agiamo sull’onda di questo scandalo, possiamo convincere Europa e Stati Uniti a proibire l’importazione di questi macabri trofei.

Molti politici sono già favorevoli a questa proposta, ma non la sentono come una priorità: per vincere serve una mobilitazione globale mai vista prima. Possiamo farcela: questa email raggiunge già l’1,4% degli utenti di internet del mondo. Basterebbe che ognuno di noi firmasse e convincesse anche solo un’altra persona a firmare per raggiungere quasi il 3%. Se poi ognuno convincesse altri 3 a firmare, arriveremo al 6%, e così via.

Firma ora la petizione e condividila su Facebook, Twitter, per e-mail… ovunque, prima che giornali e politici si dimentichino di Cecil:

https://secure.avaaz.org/it/save_africas_lions_loc/?bkBgnbb&v=62688

Cecil era il leone più famoso dello Zimbabwe, amato da tutti, famoso per la sua incredibile criniera nera e per essere amichevole con turisti e fotografi.

È stato ucciso in modo crudele, l’hanno braccato per oltre 40 ore, attirandolo fuori da una zona protetta. L’hanno ferito con una freccia e l’hanno lasciato agonizzare tutta la notte. Il giorno dopo, gli hanno dato il colpo di grazia e tolto il collare di monitoraggio. Poi l’hanno decapitato e scuoiato per prendersi i loro trofei di caccia da mostrare ai picnic con gli amici.

Ora ci sono almeno 12 cuccioli di Cecil che rischiano di essere uccisi da altri leoni, una cosa comune quando muore un maschio.

Il fatto è che lo Zimbabwe e gli altri paesi che permettono tali crimini non contrasteranno né regoleranno mai la caccia, perché ci guadagnano troppo. Ma basterebbe che Europa e Stati Uniti proibissero l’importazione di trofei di caccia da paesi che non hanno dimostrato di gestire in modo sostenibile la caccia per salvare tutti gli altri leoni del Pianeta.

È una misura addirittura banale, che ha già l’appoggio di diversi capi di stato europei, ma senza un’enorme mobilitazione globale non diventerà mai una priorità, e quando i media dimenticheranno Cecil avremo perso questa occasione.

Firma e chiedi ad amici e familiari di firmare a loro volta, per far diventare questa petizione virale e rendere la vittoria possibile:

https://secure.avaaz.org/it/save_africas_lions_loc/?bkBgnbb&v=62688




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Intervista a Nikola Tesla

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Intervista a Nikola Tesla

Un testo sconvolgente per il contenuto e soprattutto per il suo autore, Nikola Tesla, il padre della moderna era elettrica. Il sito WorldTruth.tv ha pubblicato questa intervista senza citare la sua origine, affermando che è avvenuta nel 1899 nel laboratorio di Tesla a Colorado Springs grazie a John Smith giornalista della rivista Immortality. Il punto interrogativo nel titolo e il condizionale nascono da apparenti contraddizioni temporali. Tesla parla della teoria della relatività che però è stata pubblicata solo 6 anni dopo nel 1905, e nomina i buchi neri il cui termine è stato coniato solo nel 1960. Anche il concetto delle stelle nelle galassie appartiene al lavoro di Heber Curtis nel 1917 in cui usava il termine galassia contenenti stelle che è stato poi confermato negli anni ’20. 

 Non so da dove provenga o se sia stata modificata
 per renderla più appetibile inserendo concetti moderni. 

 GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei si è guadagnato la fama dell’uomo che si è addentrato nei processi cosmici. Chi è lei, signor Tesla?
 TESLA: È una domanda interessante, Sig. Smith, e tento di darle una risposta adeguata. 

GIORNALISTA: Dicono che lei provenga dalla Croazia, dalla zona denominata Lika, dove la gente cresce assieme agli alberi, alle rocce e al cielo stellato. Dicono che il suo paese natale porta il nome dei firi della montagna, e che la casa dove nacque si trova vicino al bosco e alla chiesa.
 TESLA: Davvero tutto ciò che ha detto è la verità. Sono orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata. 
 GIORNALISTA: I futuristi dicono che il secolo XX ed il secolo XXI sono nati nella testa di Nikola Tesla. Celebrano il campo magnetico all’inverso e cantano inni al motore a induzione. Il suo creatore fu chiamato “il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra” e “il guerriero che catturò fuoco dal cielo”. Si dice che sia il padre della corrente alternata, colui che farà sì che la Fisica e la Chimica dominino la metà del mondo. L’industria lo proclamerà suo santo supremo, un banchiere per i più grandi benefattori. Nel laboratorio di Nikola Tesla si è scisso per la prima volta un atomo. Si è creata un’arma che produce vibrazioni sismiche. Lì si scoprirono raggi cosmici neri. Cinque razze lo venereranno in futuro, perché ha insegnato loro un grande segreto: che gli elementi di Empedocle si possono irrigare con le forze vitali degli eteri. 
 TESLA: Sì, queste sono alcune delle mie scoperte più importanti. Anche così sono un uomo sconfito. Non sono riuscito a ottenere il maggiore dei miei obiettivi.
 GIORNALISTA: Quale sarebbe questo desiderio, signor Tesla?
 TESLA: Vorrei illuminare tutta la terra. C’è elettricità sufficiente per creare un secondo sole. La luce apparirebbe attorno all’equatore, come l’anello attorno a Saturno. L’umanità non è pronta per la grandezza. A Colorado Springs ho impregnato la terra di elettricità. Potremmo spargere anche le altre energie, come l’energia mentale positiva che si trova nella musica di Bach o Mozart, o nei versi dei grandi poeti. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, pace e amore che si esprimono per esempio attraverso un fire che cresce dalla terra, gli alimenti che escono da essa e tutto ciò che la rende la casa dell’uomo. Ho passato anni cercando la maniera di far sì che questa energia potesse inflenzare la gente. La bellezza e l’aroma delle rose possono essere utilizzati come una medicina ed i raggi del sole come un alimento. La vita ha un numero infiito di forme e il dovere degli scienziati è quello di trovarle in tutte le forme della materia. Tre cose sono essenziali in questo senso. Tutto quello che faccio è cercarle. So che non le troverò, ma comunque non vi rinuncio. 
 GIORNALISTA: Quali sono queste cose? 
 TESLA: Un problema è il cibo. Quale energia, stellare o terrestre, può alimentare gli affamati della Terra? Con che vino si può acquietare tutta la sete, affihé le persone possano incoraggiare il proprio cuore e capire che sono degli dei? Un’altra cosa è distruggere il potere del male e la soffrenza in cui l’uomo passa la vita! A volte si produce come un’epidemia nelle profondità dello spazio. In questo secolo la malattia si è estesa dalla Terra verso l’Universo. La terza cosa è: esiste un eccesso di luce nell’Universo? Scoprii una stella che in accordo alle leggi astronomiche e matematiche potrebbe sparire, e anche così niente si modifiherebbe. Quella stella si trova in questa galassia. La sua luce può essere emessa con tale densità da concentrarsi in una sfera più piccola di una mela e contemporaneamente più pesante del nostro Sistema Solare. Le religioni e le fiosofi insegnano che l’uomo può arrivare a essere il Cristo, Buddha e Zaratustra. Quello che sto tentando di dimostrare è rivoluzionario e quasi inaccessibile. È quello che bisogna fare nell’Universo affihé ogni essere nasca come Cristo, Buddha o Zaratustra. So che la gravità è avversa a tutto ciò che dovrebbe volare e la mia intenzione non è fabbricare dispositivi di volo (aeroplani o missili), bensì insegnare all’individuo a recuperare la coscienza delle proprie ali… Inoltre sto tentando di svegliare l’energia contenuta nell’aria. Ci sono fonti di energia principali. Quello che si considera come spazio vuoto è solo una manifestazione della materia che non è sveglia. Non c’è spazio vuoto in questo pianeta, né nell’Universo… I buchi neri, dei quali parlano gli astronomi, sono le più poderose fonti di energia e di vita. 
 GIORNALISTA: Alla fiestra della sua stanza all’hotel Waldorf-Astoria al piano trentatré, arrivano ogni mattina gli uccelli. 
 TESLA: Un uomo deve essere sensibile verso gli uccelli. Questo è a causa delle loro ali. L’essere umano le aveva una volta, reali e visibili! 
 GIORNALISTA: Lei non ha smesso di volare da quei giorni lontani a Smiljan! 
 TESLA: Volevo volare dal tetto e caddi: i calcoli dei bambini possono essere sbagliati. Si ricordi che le ali della gioventù vogliono avere tutto dalla vita! 
 GIORNALISTA: Qualche volta si è sposato? Non si sa se lei ha afftto per l’amore o per qualche donna. Le foto della gioventù mostrano che fosse un uomo attraente. 
 TESLA:Sì, non lo feci. Ci sono due punti di vista: o si prova molto afftto o non si prova niente in assoluto. La via di mezzo serve per ringiovanire la razza umana. Le donne per certi uomini nutrono e fortifiano la loro vitalità e il loro spirito. Essere soli ha lo stesso efftto in altre persone. Scelsi la seconda strada. 
 GIORNALISTA:I suoi ammiratori si lamentano perché sta attaccando la teoria della relatività. La cosa strana è la sua affrmazione che la materia non ha energia. Tutto è intriso di energia, dov’è? TESLA: Prima vi fu l’energia e dopo la materia. 
 GIORNALISTA: Sig. Tesla, è come quando disse che lei nacque da suo padre e non da sé stesso. TESLA: Esattamente! Che cosa accade nella nascita dell’Universo? La materia si crea a partire dall’energia originale ed eterna che noi conosciamo come la luce. Essa brillava e apparirono le stelle, i pianeti, l’uomo e tutto quello che c’è nella Terra e nell’Universo. La materia è un’espressione delle infiite forme della luce, perché l’energia è più vecchia di lei. Ci sono quattro leggi della Creazione. 

LE QUATTRO LEGGI DELLA CREAZIONE 
 – La prima è che la mente non può concepire o misurare matematicamente la fonte di tutta la trama sconcertante e oscura, in questa trama si inserisce tutto l’Universo. – La seconda legge risiede nell’oscurità espansiva, che è la vera natura della luce, dell’inspiegabile che si trasforma in luce. – La terza legge è la necessità della luce di trasformarsi in una materia della luce. – La quarta legge è: non c’è principio né fie; le tre leggi anteriori hanno sempre luogo e la Creazione è eterna. Tesla smentisce la fasulla “teoria della relatività”
 GIORNALISTA: Nell’ostilità alla Teoria della Relatività lei va tanto lontano che realizza conferenze contro il suo creatore nel giorno della festa del suo compleanno…
 TESLA: Si ricordi: non si piega lo spazio, bensì la mente umana che non può comprendere l’infinito e l’eternità! Se la relatività è stata chiaramente compresa dal suo creatore egli avrebbe guadagnato l’immortalità anche fiicamente, se questo lo compiacesse. Io sono parte di una luce che è la musica. La luce riempie i miei sei sensi: la vedo, odo, sento, annuso, tocco e penso. Pensare a lei è il mio sesto senso. Le particelle di luce sono note scritte. Un raggio può essere un’intera sonata. Mille lampi sono un concerto. Per questo concerto ho creato una serie di lampi che si possono ascoltare sui picchi gelati dell’Himalaya. Per quanto riguarda Pitagora e la matematica, uno scienziato non può e non deve violare queste due cose. I numeri e le equazioni sono segni che marcano la musica delle sfere. Se Einstein avesse ascoltato quei suoni, non avrebbe creato la Teoria della Relatività.Questi suoni sono messaggi diretti alla mente che comunicano che la vita ha un senso, che l’Universo esiste in perfetta armonia, e la sua bellezza è la causa e l’efftto della Creazione. Questa musica è il ciclo eterno dei cieli stellari. La stella più piccola ha completato la composizione ed è anche parte della sinfonia celestiale. I battiti del cuore dell’uomo sono parte della sinfonia della Terra. Newton imparò che il segreto sta nella disposizione geometrica e nel movimento dei corpi celesti. Riconobbe che la legge suprema dell’armonia esiste nell’Universo. Lo spazio curvo è il caos, il caos non è musica. Einstein è il messaggero dell’epoca del rumore e della furia.
 GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sente quella musica? 
 TESLA: L’ascolto sempre. Il mio udito spirituale è grande tanto quanto il cielo che vediamo sopra di noi. Aumentai il mio udito naturale col radar. In accordo con la Teoria della Relatività, due linee parallele si daranno appuntamento nell’infiito. Per quel motivo la curvatura dello spazio di Einstein si raddrizzerà. Una volta creato, il suono dura per sempre, per un uomo può sparire, ma continua ad esistere nel silenzio, che è il maggiore potere dell’uomo. No, non ho niente contro il signor Einstein. Egli è una persona molto gentile e ha fatto molte cose buone, alcune delle quali passeranno a far parte della musica. Gli scriverò e tenterò di spiegargli che l’etere esiste, e che le sue particelle sono quelle che mantengono l’universo in armonia, e la vita nell’eternità. 
 GIORNALISTA: Mi dica, per favore, a quali condizioni deve sottostare un Angelo sulla Terra? TESLA: Ne ho dieci. Mantengo un buon registro attento. 
 GIORNALISTA: Documenterò tutte le sue parole, stimato signor Tesla. 
 TESLA: Il primo requisito è un’alta coscienza della propria missione e del lavoro da svolgere. Deve, anche se solo vagamente, esistere nei primi giorni. Non siamo falsamente modesti: il rovere sa di essere un albero di rovere, un arbusto al suo finco di essere un arbusto. Quando avevo dodici anni, ero sicuro che sarei arrivato alle cascate del Niagara. Sapevo sin dalla mia infanzia che avrei realizzato la maggior parte delle mie scoperte, benché non l’avessi chiaro del tutto… La seconda condizione per adattarsi è la determinazione. Tutto quello che potei, lo finii.
 GIORNALISTA: Qual è la terza condizione dell’adattamento, Sig. Tesla? 
 TESLA: Guida per tutte le energie vitali e spirituali che operano. Pertanto, la purifiazione dei molti efftti e le necessità che l’uomo ha. Di conseguenza, non ho perso niente, ci ho solo guadagnato. Cosicché assaporo ogni giorno e ogni notte. Annoti: Nikola Tesla fu un uomo felice… Il quarto requisito è adattare l’insieme fisico con lavoro. 
GIORNALISTA: Che cosa vuol dire, signor Tesla? 
 TESLA: In primo luogo, il mantenimento dell’insieme. Il corpo dell’uomo è una macchina perfetta. Conosco il mio circuito e ciò che è bene per esso. Gli alimenti che quasi tutte le persone mangiano, per me sono nocivi e pericolosi. A volte visualizzo i cuochi del mondo intero che stanno tutti cospirando contro di me… Tocchi la mia mano. 
 GIORNALISTA: È fredda. 
 TESLA: Sì. Il torrente sanguigno può essere controllato, e molti processi dentro e attorno a noi. Perché è spaventato, giovane? 
 GIORNALISTA: Mark Twain scrisse “Il forestiero misterioso”, un libro meraviglioso su Satana, ispirato da lei. TESLA: La parola “Lucifero” è più affascinante. Al Signor Twain piace scherzare. Quando ero bambino una volta fui guarito leggendo i suoi libri. Quando ci riunimmo qui e glielo raccontai, fu talmente commosso che si mise a piangere. Diventammo amici ed egli veniva spesso nel mio laboratorio. Una volta chiese che gli mostrassi una macchina che attraverso la vibrazione provoca un sentimento di felicità. Era una di quelle invenzioni per l’intrattenimento, che a volte mi piace fare. Avvisai il Sig. Twain di non rimanere per troppo tempo esposto a quelle vibrazioni. Egli non vi fece caso e rimase più tempo del dovuto. Finì per precipitarsi come un razzo in una certa stanza sorreggendosi i pantaloni. Fu diabolicamente divertente, benché rimanessi serio. Ma, per adattare il circuito fisico, oltre agli alimenti, il sonno è molto importante. Dopo un lavoro lungo e spossante, che richiede un sforzo sovrumano, solo dopo un’ora di sonno ho completamente recuperato. Ho acquisito la capacità di amministrare il sonno, di addormentarmi e svegliarmi al momento stabilito. Se faccio qualcosa che non capisco, mi obbligo a pensarci durante il sonno per trovare così una soluzione. La quinta condizione di adattamento è la memoria. Forse nella maggioranza delle persone, il cervello è il guardiano delle conoscenze sul mondo e la conoscenza viene acquisita attraverso la vita. Il mio cervello è occupato in cose più importanti da ricordare, sta raccogliendo quello che si richiede in un dato momento, cioè, tutto quello che ci circonda. Si tratta solo di interiorizzarlo. Tutto quello che una volta abbiamo visto, ascoltato, letto ed imparato, ci accompagna in forma di particelle di luce. Per me, queste particelle sono ubbidienti e fedeli. Da studente imparai a memoria il Faust, di Goethe, il mio libro preferito, in tedesco, ed ora posso recitarlo tutto. Mantenni le mie invenzioni per anni “nella mia testa”, prima di portarle a termine. GIORNALISTA: Lei menziona spesso il potere della visualizzazione. 
 TESLA: Devo ringraziare la visualizzazione per tutto ciò che ho inventato. Gli avvenimenti della mia vita e le mie invenzioni sono reali davanti ai miei occhi, come qualunque evento o oggetto. In gioventù ebbi paura di non sapere ciò che fosse, ma più tardi imparai a usare questo potere come un talento eccezionale e un regalo. Lo nutrivo e proteggevo gelosamente. Feci anche le correzioni per mezzo della visualizzazione alla maggior parte delle mie invenzioni, e così le completavo. Mediante la visualizzazione risolvo mentalmente le equazioni matematiche complesse. Per questo dono che ho, ricevo il titolo di Alto Lama in Tibet. La mia vista e l’udito sono perfetti, e oserei dire persino più forti che negli altri. Sento un tuono a 150 chilometri di distanza e vedo colori, nel cielo, che altri non possono vedere. Questa ampiezza di visione e di udito ce l’ho da quando ero bambino. Più tardi l’ho sviluppata coscientemente. 
 GIORNALISTA: In gioventù fu varie volte gravemente malato. La malattia è un requisito per adattarsi? 
 TESLA: Sì. Spesso è il risultato dell’eccesso di esaurimento o forza vitale, ma spesso è la purificazione della mente e del corpo dalle tossine che si sono accumulate. È necessario che un uomo soffra ogni tanto. La fonte della maggior parte delle malattie sta nello spirito. Pertanto, lo spirito può curare quasi tutte le malattie. Quando ero studente, mi ammalai di colera che distrusse la regione di Lika. Mi curai perché finalmente mio padre mi permise di studiare la tecnologia, che era la mia vita. La visione per me non è stata una malattia, bensì la capacità della mente di penetrare oltre le tre dimensioni della Terra. Ho avuto visioni tutta la mia vita, e le ho ricevute come tutti gli altri fenomeni che ci circondano. Una volta, nell’infanzia, stavo camminando lungo il fume con mio zio e gli dissi: “Dall’acqua apparirà una trota, tiro una pietra per colpirla”. E ciò fu quello che accadde. Spaventato e sorpreso, mio zio esclamò: “Vade retro, Satana!”. Era una persona colta e parlava in latino…Io ero a Parigi quando vidi la morte di mia madre. Nel cielo, pieno di luce e di musica, fluttuavano nuvole, erano creature meravigliose. Una di esse aveva l’aspetto della madre che mi guardava con amore infinito. Man mano che la visione sparì, seppi che mia madre era morta. GIORNALISTA: Qual è il settimo adattamento, Sig. Tesla? 
 TESLA: La conoscenza di come trasformare l’energia mentale e vitale in ciò che vogliamo, e riuscire a controllare tutti i sentimenti. Gli indù lo chiamano Kundalini-yoga. Queste conoscenze possono essere apprese, e per farlo sono necessari molti anni, o si possono acquisire anche alla nascita. La maggior parte di esse io le ho acquisite alla nascita. Si trovano in stretta relazione con l’energia sessuale che è una delle più estese nell’universo. La donna è il maggiore ladro di quell’energia, e pertanto del potere spirituale. L’ho sempre saputo e per ciò sono stato in allerta. Di me stesso ho fatto quello che volevo: una macchina riflessiva e spirituale. 
 GIORNALISTA: Nono adattamento, Sig. Tesla? TESLA: Fare tutto il possibile, ogni giorno, in ogni momento, per non dimenticare chi siamo e perché siamo sulla Terra. Ci sono persone straordinarie che stanno lottando contro malattie, privazioni, o contro la società che li ferisce con la sua stupidità, l’incomprensione, la persecuzione e altri problemi di cui il paese è pieno. Ci sono molti angeli caduti sulla Terra. GIORNALISTA: Qual è il decimo adattamento? 
 TESLA: È il più importante. Scriva sulla rivista che il Sig. Tesla ha giocato. E passò tutta la sua vita giocando e ne ha goduto. 
 GIORNALISTA: Sig. Tesla! Sia in relazione alle sue conclusioni o al suo lavoro, è questo un gioco? TESLA: Sì, caro ragazzo. Quanto ho voluto giocare con l’elettricità! Tremo sempre quando sento la storia del greco che rubò il fuoco. Una storia terribile di aquile che beccano il suo fegato. Sarà che Zeus non aveva sufficienti lampi e tuoni, e fu danneggiato da un fervore? C’è un malinteso… I lampi sono i giocattoli più belli che si possano trovare. Non dimentichi di mettere in rilievo, nel suo testo, che Nikola Tesla fu il primo uomo che scoprì i raggi. 
 GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sta parlando degli angeli e del suo adattamento sulla Terra. 
 TESLA: In realtà è la stessa cosa. Può scrivere ciò che segue: osò prendere su sé le prerogative di Indra, Zeus e Perun. Si immagini uno di questi Dei in un abito da notte nero, con la bombetta e con guanti bianchi di cotone, preparando raggi, fuochi e terremoti per l’élite della città di New York! GIORNALISTA: Ai lettori piace il tono del nostro giornale. Mi confonde dicendo che le sue scoperte hanno enormi benefici per le persone e che contemporaneamente rappresentano un gioco, molti lo vedranno con aria perplessa. 
 TESLA: Egregio Signor Smith, il problema è che la gente prende tutto molto sul serio. Se non facessero così, sarebbero tutti più felici e vivrebbero molto più a lungo. Un proverbio cinese dice che l’allarmismo accorcia la vita. Ma affinché i lettori del giornale non corrughino la fronte, torniamo alle cose che considerano importanti. 
GIORNALISTA: A loro piacerebbe conoscere la sua filosofia. 
 TESLA: La vita è un ritmo che dev’essere compreso. Sento il ritmo, lascio che mi diriga e lo assecondo. È molto gradevole e mi ha dato la conoscenza che ho. Tutto quello che si vive è in relazione profonda e meravigliosa: l’uomo e le stelle, le amebe e il sole, il cuore e la rotazione di un numero infinito di mondi. Questi legami sono forti, ma possono essere docili, propiziare e cominciare a creare relazioni nuove e differenti nel mondo, senza violare le vecchie. La conoscenza viene dallo spazio. La nostra visione è l’insieme più perfetto. Abbiamo due occhi: il terreno e lo spirituale. Si raccomanda che si trasformino in un solo occhio. L’Universo è vivo in tutte le sue manifestazioni, come un animale pensante. La pietra è un essere pensante e sensibile, come le piante, le bestie e l’uomo. Una stella che brilla chiede di essere vista e se non fossimo così immedesimati in noi stessi capiremmo il suo linguaggio ed il suo messaggio. Il respiro, gli occhi e le orecchie dell’uomo devono armonizzarsi con il respiro, gli occhi e l’udito dell’Universo.
 GIORNALISTA: Sentendo questo mi sembra di ascoltare i testi buddisti, parole o Parazulzusa taoista. 
 TESLA: È così ! Questo significa che esiste una conoscenza generale, e che esiste la Verità che l’uomo ha sempre posseduto. Nel mio sentire e per esperienza, l’Universo ha una sola sostanza e un’energia superiore con un numero infinito di manifestazioni della vita. La cosa migliore è che la scoperta di una natura segreta ne rivela l’altra. Non si possono occultare, sono attorno a noi, ma siamo ciechi e sordi ad esse. Se emozionalmente ci leghiamo ad esse, loro stesse vengono da noi. Ci sono un mucchio di mele, ma un solo Newton. Egli ebbe bisogno di una sola mela che gli cadde davanti. 
 GIORNALISTA: Le faccio una domanda che avrebbe potuto esser fatta al principio di questa conversazione: che cos’è stata l’elettricità per lei, egregio signor Tesla? 
 TESLA: Tutto è elettricità. All’inizio fu la luce, fonte senza fie da cui proviene la materia ed è distribuita verso tutte le forme che rappresentano l’Universo e la Terra con tutti i suoi aspetti della vita. Il nero è il vero volto della Luce, solo che non lo vediamo. È una notevole grazia per l’uomo e le altre creature. Ognuna delle loro particelle possiede luce, termica, forza nucleare, radiazione, chimica, meccanica e l’energia ancora non identificata. Ha il potere di creare la Terra con la sua orbita. È l’autentica leva di Archimede. 
GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei è troppo sbilanciato verso l’elettricità. 
 TESLA: Sono elettricità. O, se lo preferisce, io sono la luce nella forma umana. Anche lei è elettricità, Sig. Smith, ma non se ne rende conto. 
 GIORNALISTA: È per questo motivo che ha la capacità di sopportare scariche di un milione di volt attraverso il suo corpo? 
 TESLA: Immagini un giardiniere che venga attaccato dalle erbe. In realtà, questa sarebbe una pazzia. Il corpo dell’uomo e il cervello sono composti da una gran quantità di energia. In me esiste in maggior parte l’elettricità. L’energia, che è differente in ogni persona, è quello che rende l’essere umano “io” o “anima”. Per altre creature nella loro essenza, l’anima della pianta è l’anima dei minerali e degli animali. La funzione cerebrale e la morte si manifestano nella luce. I miei occhi in gioventù erano neri, ora sono azzurri, e col passare del tempo, man mano che la tensione del cervello si fa più forte, si avvicineranno al bianco. Il bianco è il colore del cielo. Alla mia finestra, una mattina arrivò una colomba bianca, alla quale davo da mangiare. Ella voleva dirmi che stava morendo. Dai suoi occhi uscivano fasci di luce. Non ho mai visto negli occhi di nessuna creatura tanta luce come in quelli di quella colomba. 
 GIORNALISTA: Il personale nel suo laboratorio parla di scintillii di luce, fuoco e lampi che si producono se è arrabbiato o in qualche tipo di rischio. 
 TESLA: È la scarica psichica o un avvertimento per stare in allerta. La luce è sempre stata dalla mia parte. Sa come scoprii il campo magnetico rotante ed il motore ad induzione, quello che mi rese famoso quando avevo 26 anni? Un pomeriggio d’estate, a Budapest, vidi col mio amico il tramonto del sole. Migliaia di fuochi si trasformavano in migliaia di colori fimmeggianti. Mi ricordai di Faust e recitai suoi versi e dopo, come in una nebbia, vidi girare il campo magnetico ed il motore ad induzione. Li vidi nel Sole! 
 GIORNALISTA: Il personale di servizio dell’hotel dice che nel momento dei fulmini normalmente si isola nella sua stanza e parla da solo.
 TESLA: Parlo col lampo e con il tuono. 
GIORNALISTA: Con essi? In che linguaggio, Sig. Tesla? 
 TESLA:Principalmente nella mia lingua materna. La lingua conta sulle parole e sui suoni, soprattutto nella poesia, perciò è adeguata. 
 GIORNALISTA: I lettori della nostra rivista le sarebbero molto grati se lei spiegasse questa cosa. TESLA: Il suono non esiste solo nel tuono e nel lampo, esiste anche nella trasformazione, nella lucentezza e nel colore. Un colore può essere ascoltato. La lingua è delle parole, il che signifia che è dei suoni e dei colori. Tutti i tuoni ed i lampi sono diffrenti e hanno i loro nomi. Chiamo alcuni di essi con i nomi di coloro che mi sono stati vicini nella mia vita, o di coloro che ammiro. Nella lucentezza del cielo e nel tuono vivono mia madre, mia sorella, mio fratello Daniel, un poeta: Jovanovic Zmaj e altre persone della storia serba. Nomi come Isaia, Ezechiele, Leonardo, Beethoven, Goya, Faraday, Pushkin e tutta la schiera di ardenti fuochi e intrecci di lampi e tuoni, che si manifestano durante tutta la notte portando la preziosa pioggia alla Terra, bruciando alberi o villaggi. Ci sono raggi e tuoni che sono più brillanti e più poderosi, ritornano e li riconosco tra migliaia.
 GIORNALISTA:Per lei la scienza e la poesia sono la stessa cosa? 
 TESLA: Questi sono i due occhi di una persona. A William Blake fu insegnato che l’Universo nacque dall’immaginazione, che permane ed esisterà fiché ci sarà anche un solo ultimo uomo sulla Terra. Essa era la ruota con la quale gli astronomi poterono raccogliere le stelle di tutte le galassie. È l’energia creatrice identica all’energia della luce. 
 GIORNALISTA: Pentru dumneavoastra imaginatia este mai reala decât viata însasi? 
 TESLA Dà luce alla vita. Mi sono alimentato col mio pensiero, ho imparato a controllare le emozioni, i sogni e le visioni. Ho sempre apprezzato come ho nutrito il mio entusiasmo. In tutta la mia vita ho passato molto tempo in estasi. Quella fu la fonte della mia felicità. Mi aiutò durante tutti questi anni a darmi lavoro, tanto quanto sarebbe sufficiente per cinque vite. L’ideale è lavorare di notte, perché la luce stellare e il pensiero sono strettamente correlati.
 GIORNALISTA: Lei ha detto che io sono, come ogni essere, Luce. Questo mi lusinga, ma confesso che non lo capisco molto bene. 
 TESLA: Perché è necessario capire, signor Smith? Basta credere. Tutto è luce. In uno dei suoi raggi c’è il destino delle nazioni. Ogni nazione ha il proprio raggio in quella gran fonte di luce che vediamo come il Sole. E ricordi che non ci sia uomo che sia esistito e che non sia morto! Si trasformò in luce e come tale ancora esiste. Il segreto sta nel fatto che le particelle di luce restaurano il suo stato originale. 
 GIORNALISTA: Questa è la resurrezione! 
 TESLA: Preferisco chiamarla ritornare a un’energia originaria. Cristo e molti altri conoscevano il segreto. Sto cercando la maniera di conservare l’energia umana. Si tratta di forme della luce, a volte direttamente come luce celestiale. Non la cerco per il mio beneficio, ma per il bene di tutti. Credo che le mie scoperte rendano la vita dalla gente più facile e più sopportabile, e canalizzino la gente verso la spiritualità e la moralità. 
 GIORNALISTA: Crede che il tempo possa essere abolito? 
 TESLA: Non del tutto, poiché la prima caratteristica dell’energia è che si trasforma. Essa è in perpetua trasformazione, come le nuvole dei taoisti. Tuttavia è possibile approfittare del fatto che l’uomo conserva la coscienza dopo la vita terrena. In tutti gli angoli dell’universo esiste l’energia della vita; una di esse è l’immortalità, la cui origine sta fuori dall’uomo e lo aspetta. L’Universo è spirituale, come la metà di noi. L’Universo è più morale di noi, perché non conosciamo la sua natura e la maniera di armonizzare la nostra vita con esso. Io sono uno scienziato, la scienza è forse la maniera più conveniente per trovare la risposta alla domanda che mi ossessiona da sempre e fa sì che i miei giorni e le mie notti si trasformino in fuoco. 
GIORNALISTA: Qual è questa domanda? 
 TESLA: Come le brillano gli occhi…! Quello che io vorrei sapere è che cosa accade a una stella cadente quando il sole si spegne… Le stelle cadono come polvere o semi in questo o in altri mondi, e il sole si disperde nelle nostre menti, nelle vite di molti esseri, è quello che rinasce come una nuova luce, o il vento cosmico, dispersi nell’infinito. Capisco che questo bisogna includerlo nella struttura dell’Universo. La questione è, tuttavia, che ciascuna di queste stelle e ciascuno di questi soli, anche il più piccolo, si conserva. 
 GIORNALISTA: Ma signor Tesla, si rende conto che questo è necessario ed è compreso nella costituzione del mondo? 
 TESLA: Quando un uomo diventa cosciente, la sua meta più alta dev’essere correre verso una stella cadente e tentare di catturarla. Dovrà comprendere che la sua vita gli fu data per questo e sarà salvato. Gli sarà possibile acchiappare le stelle! 
 GIORNALISTA: E che cosa succederà allora? 
 TESLA: Il Creatore riderà dicendo: “Cadono unicamente affinché tu le insegua e ti impadronisca di loro”. 
 GIORNALISTA: Tutto questo non è il contrario del dolore cosmico che così spesso lei menziona nei suoi scritti? E che cos’ è il dolore cosmico? 
 TESLA: No, perché siamo sulla Terra… È una malattia della cui esistenza la stragrande maggioranza delle persone non è cosciente e che origina molte altre malattie, la sofferenza, la miseria, il male, le guerre e tutto il resto, tutto ciò che fa sì che la vita umana sia una condizione assurda e orribile. Questa malattia non si può curare completamente, ma la coscienza la rende meno complicata e pericolosa. Ogni volta che qualcuna delle persone a me più vicine e care vennero ferite, sentii il dolore fisico. Questo è perché i nostri corpi sono fatti a partire dalla stessa materia, e la nostra anima è in relazione con fii inscindibili. La tristezza incomprensibile che a volte ci opprime significa che da qualche parte, nell’altro lato del pianeta, un bambino o un uomo generoso è morto. L’universo intero è in certi periodi malato di sé stesso e di noi. La sparizione di una stella e l’apparizione delle comete ci influenzano più di quello che possiamo immaginare. Le relazioni tra le creature della Terra sono ancora più forti, a causa dei nostri sentimenti e pensieri il fire profumerà ancora di più o cadrà nel silenzio. Dobbiamo imparare queste verità per essere guariti. Il rimedio sta nei nostri cuori ed ugualmente nel cuore dell’animale che chiamiamo Universo.


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Nasa incontra Plutone

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News Horizons, la sonda della Nasa incontra Plutone

Alle 13.39 del 14 luglio il passaggio storico dopo nove anni di viaggio e cinque miliardi di chilometri. La missione in 11 punti.

New Horizons è passata a 12.500 chilometri di distanza da Plutone. La sonda della Nasa  ha raggiunto così la destinazione più remota nella storia delle missioni spaziali, 'toccando' il pianeta nano più conosciuto tra quelli che orbitano nel sistema solare. Un viaggio straordinario, durato 9 anni e mezzo e 5 miliardi di chilometri. Dopo il passaggio ravvicinato, New Horizons ha 'telefonato a casa', inviando segnali sulla Terra e confermando di essere pienamente operativa. Il bip è stato ricevuto alle 2:53 di mercoledì 15 luglio dall'antenna del Deep Space Network della Nasa, vicino Madrid, dopo circa 22 ore di silenzio radio.
La sonda ha catturato immagini e dati di Plutone e delle sue cinque lune: i dati scientifici raccolti e le prime immagini ravvicinate di questi mondi primitivi sono attese nel corso di mercoledì.
Le tappe della missione sono state spiegate punto per punto su Vox: ecco tutto quello che c'è da sapere su New Horizons .


Tutti i numeri della missione di New Horizons.
1. Vedremo Plutone per la prima volta

Man mano che si avvicinava a Plutone, New Horizons, in questi anni, ci inviava immagini sempre migliori della sua superficie. Fino a poco tempo fa, le foto che lo ritraevano erano come la prima che vedete qui sotto. Nel corso delle ultime settimane, invece, il suo aspetto è diventato più reale, come testimonia la seconda foto scattata l'11 luglio 2015.
Il miglioramento è notevole, ma ancora nulla in confronto a quello che la sonda riuscirà a catturare nel punto massimo del suo avvicinamento.
L'ultima immagine ci mostra invece il livello di risoluzione che vedremo nelle foto scattate da New Horizons.

Il livello di risoluzione che ci mostrerà New Horizons.

2. Impareremo anche dalle cinque lune di Plutone

Plutone ha cinque lune, ovvero cinque satelliti naturali conosciuti: Caronte (scoperto nel 1978, con cui Plutone forma una sorta di sistema binario) e quattro satelliti minori (Notte, Idra, Cerbo e Stige, scoperti nel 2012). La sonda raccoglierà grandi quantità di dati su queste lune, rivelando possibili caratteristiche superficiali e forse anche un sottile atmosfera su Caronte.

Le cinque lune di Plutone.

3. La missione è in lavorazione dal 2003

Gli scienziati hanno sognato di inviare una navicella verso Plutone per anni. Gli ingegneri della NASA avevano stabilito di inviare la sonda Voyager 1 su Plutone dopo che era volata verso Saturno nel 1980, prima di decidere di spedirla sulla luna di Saturno, Titano.
Poco dopo l'incontro di Voyager 2 con Nettuno nel 1989 (il che significa che otto dei nove pianeti allora erano stati visitati), gli scienziati hanno cominciato a proporre missioni per Plutone, che per anni furono senza successo.
NEW HORIZONS APPROVATA NEL 2003. Negli anni Novanta, gli scienziati della NASA hanno proposto quattro diverse missioni sul pianeta nano ma la disponibilità economica non era sufficiente per poterle portare a termine.
Nel 2003, il Congresso ha approvato una sonda, più piccola, da lanciare su Plutone tre anni dopo: New Horizons.

Le tappe della missione dal 1977.

4. La sonda viaggia a 36373 miglia all'ora

È difficile capire quanto Plutone sia realmente lontano. Per farsi un'idea, basta sapere che se la Terra fosse della dimensione di un pallone da basket, Plutone sarebbe grande quanto una pallina da golf . Per farla viaggiare così lontano in un ragionevole lasso di tempo, gli ingegneri hanno quindi scelto una piccola sonda che viaggia più velocemente di qualsiasi veicolo spaziale: 36373 miglia all'ora.

La traiettoria di New Horizons.

5. Il viaggio verso Plutone, missione complicata

Il lungo viaggio ha incontrato degli imprevisti. Nel 2011 e nel 2012 gli astronomi hanno scoperto due nuove lune di Plutone: ciò ha portato gli scienziati della missione a preoccuparsi del fatto che il pianeta nano potesse essere circondato da più detriti del previsto, mettendo in pericolo la navicella.
UN BLACK OUT IL 10 LUGLIO. Calcoli successivi hanno evidenziato che la possibilità di un impatto simile è estremamente bassa, ma l'allerta è rimasta alta. Inoltre, il 10 luglio 2015, la sonda ha avuto un black out durato poco più di un'ora, che le ha fatto perdere i contatti con il centro di controllo.

Il passaggio di New Horizons è previsto per le 13.39 del 14 luglio.

6. Dal 24 agosto 2006 Plutone non è più un pianeta

Il 24 agosto 2006 - appena otto mesi dopo che la sonda è stata lanciata - l'International Astronomical Union (IAU) ha ufficialmente deciso che Plutone non è più un pianeta vero e proprio, classificandolo come un pianeta nano.
Il ragionamento che ha portato alla conclusione è stato parzialmente basato sul formato molto piccolo di Plutone, e sul fatto che, negli ultimi anni, gli astronomi hanno scoperto molti altri oggetti di dimensioni simili nella stessa regione di spazio (fascia di Kuiper), tra cui Eris, un pianeta nano che è in realtà più massiccio di Plutone.


Dal 2006 Plutone viene classificato come 'pianeta nano'.

7. La sonda ci dirà un sacco di altre cose su Plutone


Sette strumenti a bordo della sonda.

Non solo scattare fotografie: New Horizons ha sette strumenti scientifici a bordo.
Le principali telecamere (Ralph, Alice, e Lorri) saranno anche in grado di dirci la composizione chimica e la temperatura della superficie di Plutone, così come la densità e la temperatura della sua atmosfera.
ANALISI DELLA PARTICELLE. PEPSSI (Pluto Energetic Particle Spectrometer Science Investigation) sarà invece in grado di rilevare particelle in fuga dall'atmosfera basata sull'azoto del pianeta nano, dicendoci quali altri elementi sono presenti. SWAP (Solar Wind Around Pluto) ci fornirà dati su come tali  particelle interagiscono con il vento solare - il plasma rilasciato dal sole che lo emana per tutto il sistema solare. Insieme, questi due gruppi di dati ci aiuteranno a capire come l'atmosfera di Plutone fluttua nel tempo a causa della sua distanza variabile dal sole.
PRESSIONE E TEMPERATURA. Student Dust Counter - progettato e costruito dagli studenti dell'università del Colorado a Boulder - fornirà invece nuove informazioni sulla densità della polvere nel sistema solare esterno. Dopo il flyby, REX (Radio Science Experiment) trasmetterà e riceverà segnali radio attraverso la sua atmosfera.
Analizzando questi segnali scopriremo la pressione, la temperatura e la composizione dell'atmosfera di Plutone.

Le ceneri di Clyde Tombaugh a bordo della sonda.

8. Bandiere, ceneri e francobolli a bordo di New Horizons

Oltre ai suoi strumenti scientifici, la sonda trasporta alcuni oggetti davvero interessanti.
Tra questi, le ceneri di Clyde Tombaugh - che scoprì Plutone nel 1930 - un cd-rom con i nomi di 434 mila persone che si sono iscritte al progetto, due monete e due bandiere degli Stati Uniti. Infine, un francobollo del 1991 che recita: «Plutone: non ancora esplorato».


9. Tutti i dati torneranno a passo di lumaca: 42 minuti per un'immagine

Poichè New Horizons è così lontana, ci vorranno circa 4,5 ore per ogni dato che la sonda invierà per raggiungere la Terra. Il segnale è talmente debole che la NASA deve utilizzare dischi radio larghi 200 piedi (uno ciascuno in Australia, California e Spagna) per riuscire a raccoglierlo.
INVIO DEI DATI PER OLTRE UN ANNO. Ciò significa che c'è un tasso estremamente basso di trasmissione dei dati: circa 1 kilobit al secondo, più di 50 volte più lento di un modem a 56k dagli anni Novanta. New Horizons, quindi, per trasmettere un'immagine da 1.024 pixel impiegherà più di 42 minuti. Di conseguenza, dopo il suo flyby, il veicolo continuerà l'invio dei dati per oltre un anno.


Da New Horizons alla Terra servono 4,5 ore per l'invio di ogni dato.

10. Dopo Plutone, un'altra destinazione per New Horizons

Dopo Plutone, la navicella volerà a visitare un altro oggetto della fascia di Kuiper - uno dei migliaia di pezzi di roccia ghiacciata in orbita intorno al sole oltre Nettuno, di cui Plutone è uno dei più grandi. Gli scienziati devono ancora selezionare l'oggetto per la missione tra due potenziali, che sono entrambi di larghezza da 30 a 50 miglia.
Se tutto va secondo i piani, la sonda raggiungerà uno di loro nel 2019, scattando altre foto e raccogliendo ulteriori dati su questi oggetti misteriosi a milioni di miglia di distanza.

11. Questa missione è esplorazione pura

New Horizons ci darà informazioni molto pratiche che gli scienziati potranno utilizzare per rispondere a una delle più grandi domande sul nostro sistema solare: come si è formato.
Si ritiene che Plutone, quando si è formato, fosse molto più vicino al sole - passando attraverso le stesse fasi di sviluppo della Terra e di altri pianeti rocciosi - prima di essere spinto verso l'esterno miliardi di anni fa. Tutti i dati raccolti sulla sua geologia, atmosfera e lune aiuteranno gli scienziati a perfezionare la loro idee su questo primo periodo della storia del nostro pianeta.
LA FINE DEL VIAGGIO. Ma New Horizons darà gratificazione a qualcosa di più profondo: il nostro costante bisogno di esplorazione. Dopo aver mappato la Terra abbiamo continuato a spingerci verso l'esterno, inviando navicelle spaziali a turno verso ogni pianeta. Dopo tre miliardi di miglia di volo e nove anni di viaggio News Horizons incontra Plutone.



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Esaurite le Risorse del Pianeta per il 2015

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Oggi è l’Earth Overshoot Day, 
il giorno del sovrasfruttamento della Terra:
 la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse – frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno – 
disponibili per il 2015.

Da adesso stiamo depredando il Pianeta, e immettendo in atmosfera una CO2 che non può essere assorbita. A dirlo è il Global Footprint Network, secondo cui per soddisfare la domanda umana servirebbero 1,6 Terre... contina a leggere e guarda il VIDEO http://cipiri6.blogspot.it/2015/08/esaurite-le-risorse-del-pianeta-per-il.html



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